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Club Italiano Canarino Lancashire

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 LE PRINCIPALI ALTERAZIONI DEGLI ALIMENTI

PREMESSA E CONSIDERAZIONI

Sperando che non siano parole buttate al vento, ma che sia cosa gradita ed utile per tutti (soprattutto per chi pensa che una ricetta di uno pseudopastoncino trovato su internet sia migliore di un buon pastone di marca) in poche righe e molto semplicemente vi spiegherò alcuni processi che fanno alterare i nostri alimenti ... sono cose che ho studiato, avendo fatto la chimica per 5 anni e in tutte le salse, il quinto anno chimica agroalimentare con annessa parte di microbiologia, potete stare tranquilli, non sono racconti fatti sulla base di esperienze che molto spesso non si danno un perchè, ma sono così e basta (ovviamente non voglio offendere nessuno, perchè molte esperienze sono giuste derivando da cattive esperienze e/o perchè sono state fatte delle ricerche in merito; con questa scheda spero di ridurre il numero di cattive esperienze legate all'alimentazione).
Sono 2 anni che ho iniziato ad allevare e devo dire che dall'inizio ad oggi su internet ne ho lette di tutti i colori riguardo l'alimentazione (e le ho lette solo per i canarini che sono molto resistenti, rispetto ai fringillidi, se avessi cercato pure per loro chissà che avrei trovato), ultimamente mi è capitato di leggere non poche discussioni in cui tutti gridano al miracolo e consigliano la propria ricetta che è in grado di sostituire egregiamente un ottimo pastone di marca ... ma anche no, mi dispiace, sto alzando un polverone, ma gli intrugli che preparate voi o che trovate su internet non sostitutiscono un bel niente, possono al massimo integrare, sì, possono integrare fino ad un certo punto, poi entrano in gioco diversi fattori esterni che potrebbero trasformare l'integrazione in veleno e farvi trovare soggetti a zampe all'aria o con qualche problemino. Le ricette che trovate servono principalmente per prendere per la gola i riproduttori che mangiano, mangiano, mangiano e imbeccano, imbeccano, imbeccano!
Questo è il segreto per il quale "La preferiscono al pastone! Quindi è migliore!" (???)
Sappiate che i nostri amici sono in grado di mangiare qualsiasi cosa gli venga messa in gabbia, dal semino di scagliola alla bistecca.

COS'E' L'ALTERAZIONE DI UN ALIMENTO E DIFFERENZA TRA ALTERAZIONE E CONTAMINAZIONE DI UN ALIMENTO

Per prima cosa va precisato che l'alterazione di un alimento è una trasformazione di una o più componenti chimiche che ne determina una modifica delle proprietà fisiche, chimiche e biologiche. L'alterazione può essere positiva oppure negativa.
L'alterazione di un alimento differisce dalla contaminazione, in quanto quest'ultima è causata dall'ambiente che circonda l'alimento che quindi acquisisce proprietà che naturalmente non avrebbe, per questo è importante anche come conservate e maneggiate i vostri alimenti.

ALTERAZIONI DEGLI ALIMENTI

Veniamo alle alterazioni che cercherò di spiegare nel modo più sintetico e chiaro possibile...

>Alterazioni dei lipidi. I grassi degli alimenti sono soggetti a reazioni di ossidazione a contatto con l'aria, in cui si generano radicali e sostanze volatili responsabili del cattivo odore (aldeidi e chetoni) e poi ci mettono lo zampino anche i microrganismi che se li pappano favorendone il degrado.

>Alterazioni delle proteine. Gli alimenti proteici vanno incontro a putrefazione per effetto dei microrganismi che li mangiano (eh bè, devono vivere pure loro) e li digeriscono scomponendo i composti proteici, le proteine sono composti azotati che sono alla base della vita, l'azoto ( N ) sta praticamente ovunque, anche nel DNA (acido desossiribonucleico); quindi sono indispensabili e per questo motivo i cibi proteici sono quelli più facilmente alterabili. I responsabili, come già detto, sono i microrganismi, dove sono però? Semplice, nell'ambiente circostante, nell'aria e nel corpo dei canarini, sul corpo dei canarini (nel e sul nostro corpo, nel e sul corpo del gatto.....dovunque in pratica), il cibo ben cotto è sterile, si "inquina" a cottura terminata, se non ci fosse l'acido cloridrico contenuto nello stomaco e le difese immunitarie saremo fritti! Detto questo però vi chiederete "come mai il pastone secco che è molto proteico lasciato all'aria non si altera quasi per niente?" la risposta è semplicissima: mancanza di acqua! Dove non c'è acqua difficilmente c'è vita! Ecco perchè:
> il pastone secco contiene molte proteine (e pochi grassi), ma l'alterazione è pressochè nulla;
> il pastone secco quando è inumidito va lasciato a disposizione per non più di mezza giornata;
> il pastone morbido contiene molti grassi(contenuto elevato proprio per questo è morbido) e poche proteine e va rinnovato almeno una volta al giorno (leggere alterazioni dei lipidi); inoltre va conservato nell'apposito secchiello ben chiuso (evitare il contatto con l'aria!), comunque la conservazione sarà trattata in maniera più approfondita andando avanti nell'articolo.
> l'uovo sodo è ricco di proteine (il bianco), l'albume contiene: lipidi 0,17%; carboidrati 0,73%; proteine 10,9%)
, di lipidi (il rosso), il tuorlo contiene: lipidi 26,54%;carboidrati 3,59%; proteine 15,86%   e acqua e in mezza giornata è da buttare;

> Alterazioni dei carboidrati.
E gli zuccheri? Sono sì graditi ai microrganismi, ma la loro alterazione frequente consiste nella fermentazione; tra i microrganismi le muffe sono quelle che più frequentemente si sviluppano sugli zuccheri (ma hanno bisogno anche di un ambiente particolarmente umido); inoltre la maggior parte dei carboidrati che i nostri pennuti assumono sono praticamente privi di contenuto di acqua (semi, biscotti, pastoni ...).

> Le diverse alterazioni della frutta, della verdura, e degli ortaggi.
La verdura, la frutta e gli ortaggi ricchi di acqua, tritati sprigionano tutta l'acqua contenuta dalle fibre e vanno a male ancora più in fretta, anche se il contenuto di grassi è praticamente nullo e quelli che non hanno molte proteine hanno gli zuccheri (e gli zuccheri piacciono ai microrganismi perchè danno energie), senza contare che la maggior parte contiene i polifenoli dei composti che, a contatto con l'aria (o per semplici urti/tagli che rompono le cellule che rilasciano enzimi), degenerano; inoltre le stesse cellule rotte, come già scritto, rilasciano enzimi che fanno alterare l'alimento perchè scompongono i composti! Un esempio: la classica fettina di mela esposta all'aria che in poco tempo diventa marrone, mangiatevela, oltre al colore anche il sapore è alterato e non è un bel sapore Un'altra cosa, su questa "classe" di alimenti sono pochi i batteri che prolificano per una questione di pH e/o di contenuto di sostanze antimicrobiche, chi si sviluppa più facilmente sono le muffe (esempio calzante il limone che può soltanto ammuffire).

I MICRORGANISMI QUESTI SCONOSCIUTI!

Col termine microrganismo si fa riferimento a tutti gli esseri viventi microscopici (funghi, muffe, batteri, lieviti......). Tornando ai microrganismi (gli autori delle alterazioni), sappiate che non sono delle macchine, quando arrivano al cibo e lo "inquinano" hanno comunque bisogno di tempo e condizioni di vita ottimali (temperatura, ph, aria, acqua....), una volta che si "trovano bene" cominciano a riprodursi (dalla fase di latenza a quella della crescita esponenziale) e a mangiare sempre più l'alimento (che si altera), arrivando al punto in cui la riproduzione si arresta (fase di stasi) e successivamente quelli di troppo iniziano a morire per mancanza di cibo e così via (fase di declino), ma anche in queste fasi tutto può rallentare/velocizzarsi sempre in variazione alle condizioni di vita ottimali per loro; ecco perchè l'uovo sodo può stare anche mezza giornata in gabbia, chi l'ha detto che è sicuro al 100% che dopo un'ora si è alterato al punto tale da essere nocivo? L'alterazione, ribadisco, dipende dalle condizioni di vita ottimali per i microrganismi. Non scordiamoci, poi, che anche i canarini hanno l'acido cloridrico nello stomaco, che non serve solo alla digestione e hanno anche un sistema immunitario, madre natura fa le cose fatte bene se non avessimo questi primi sistemi di difesa molto semplici saremo spacciati ogni volta che dovremo alimentarci. Tornando ai canarini tenete a mente che gli adulti sono sviluppati e resistenti, ma i pulli? Loro il sistema immunitario bello sviluppato non ce l'hanno, per questo bisogna avere un occhio di riguardo su queste cose. I microrganismi causano problemi in certe quantità e a seconda della resistenza del corpo dell'individuo che li assume (e che poi deve eliminare quelli nocivi).
Tenete a mente anche che tutti gli esseri viventi hanno microrganismi & enzimi utili alla digestione degli alimenti, se non ci fossero sarebbe un problema, altrimenti come farebbe (per fare un esempio umano) il nostro corpo a scomporre ed utilizzare le proteine (per esempio) complesse che assumiamo?
Inoltre il fatto di avere microrganismi & enzimi, comporta automaticamente l'inquinamento dell'uovo sodo che il canarino mangia perchè il canarino prende un pezzo di uovo, lo mastica, fa cadere un pezzo dal becco sull'altro uovo non beccato et voilà! Il pezzo che è stato nel becco del canarino si è impregnato di saliva che contiene microrganismi & enzimi e il resto della storia lo lascio completare a voi ...

N.B.: ho scritto microrganismi & enzimi, perchè gli enzimi sono le sostanze rilasciate per digerire gli alimenti, per esempio la lipasi è l'enzima che "digerisce" (in realtà scompone i grassi in molecole meno complesse) i lipidi.
N.B. 2: ho usato come esempio l'uovo sodo visto che è l'alimento più comune che si va ad integrare durante le cove.

> I microrganismi, questi sconosciuti! - Tipi di microrganismi. I microrganismi possono essere:
- aerobi obbligati (per vivere hanno bisogno di ossigeno);
- aerobi facoltativi (possono vivere anche in assenza/basse quantità di ossigeno);
- anaerobi obbligati (per vivere hanno bisogno di un ambiente privo di ossigeno);
- anaerobi facoltativi (possono vivere anche in presenza di basse quantità di ossigeno);
- psicrofili (crescono a temperature intorno agli 0°C);
- mesofili (sono la maggioranza, crescono meglio a temperature intermedie 15-45°C)
- termofili (crescono a temperature superiori ai 55°C)
- acidofili (vivono in ambienti con pH minore o uguale a 3, un esempio è l'acetobacter utilizzato per la produzione dell'aceto)
- alcalofili (vivono in ambienti con pH superiori o pari a 9)
- altri: perchè ce ne sono una marea, io ho solamente elencato i principali tipi.
Comunque quelli che più interessano a noi sono i mesofili, aerobi (anaerobi no, mica date da mangiare alimenti sott'olio ai vostri pennuti?); inoltre la maggior parte dei batteri vive in ambienti con pH vicini alla neutralità, tenendo però a mente che le muffe e i lieviti, rispetto ai batteri tollerano anche ambienti tendenzialmente acidi; inoltre ricordo che i tessuti vegetali (frutta, verdura, ortaggi....) vengono attaccati principalmente da lieviti e muffe.

> I microrganismi, questi sconosciuti! - Le condizioni di vita. In base a quanto scritto sopra chi influenza principalmente la vita dei nostri microscopici (nel bene e nel male) amici sono: l'ossigeno, la temperatura, il pH, la quantità di nutrienti disponibili e l'acqua.

> Attenti alla muffa! Il nemico numero 1, sempre pericoloso, tossico e tal volta letale (anche per noi, non c'è scampo): le muffe non controllate! Trovarle (= le fate sviluppare perchè offrite il cibo alle muffe) negli alimenti dei vostri soggetti indica che siete degli sciagurati. Le muffe rilasciano micotossine! Le aflatossine sono le più famose (sono prodotte da muffe che si trovano/sviluppano sui semi mal conservati o mal trattati, ecco perchè si dice che i semi germinati, se preparati in malo modo, sono letali); inoltre non è detto che togliere la parte ammuffita da un alimento o cuocerlo elimini completamente il rischio muffa, la muffa può anche morire, ma le spore no, quelle sono belle resistenti (per intenderci resistono anche a pastorizzazione).
2 chiarimenti: ho citato le muffe non controllate proprio perchè alcune muffe (così come altri microrganismi) vengono utilizzate dall'uomo per la produzione di alcuni cibi, essendo tutto controllato, sono innocue. L'altra cosa che vorrei precisare è la presenza di muffe sui formaggi (non vorrei generare allarmismi), sulla buccia è normale trovare un po' di muffa, sappiate che sulla buccia e nel formaggio ci sono elementi antibiotici che impediscono alla muffa di proliferare oltre (classica autodifesa di un alimento), tranquilli, che potete mangiarlo il formaggio (sbucciandolo), occhio però alle muffe non controllate dentro al formaggio!
Ricordo che le muffe amano gli ambienti umidi e prediligono le sostanze contenenti zuccheri (carboidrati); inoltre al primo stadio di formazione, non sempre sono visibili ad occhio nudo!
E qui mi fermo, non aggiungo altro sull'argomento muffe, credo sia sufficiente questo!

> Lavare frutta, verdura, ortaggi, erbe prative e semi lattiginosi: sì o no? Lavare con acqua frutta, verdura, ortaggi serve a rimuovere la sporcizia ed eventuali bassissimi residui di fitofarmaci, fare questo però può aumentare la velocità dell'alterazione del prodotto (verdura in primis) ed avere spiacevoli effetti lassativi per l'elevato contenuto di acqua ingerito. Alcuni frutti e alcuni ortaggi possono essere comunque lavati (lavare una mela per esempio non comporta problemi). Alcuni frutti e ortaggi si possono servire sbucciati e non lavati (di nuovo l'esempio della mela, sbucciata). E' preferibile non lavare la verdura.
Erbe prative e semi lattiginosi andrebbero serviti senza esser lavati (alcune erbe prative, se lavate, marciscono in poche ore; la maggior parte dei semi lattiginosi invece si stacca e si disperde nell'acqua), con l'unica accortezza del luogo in cui si raccolgono per motivi igienici.
In caso di lavaggio, si può aggiungere il bicarbonato, questo comporta semplicemente la rimozione di: sporcizia, eventuali bassissimi residui di fitofarmaci + qualche microrganismo.
In caso di lavaggio, si può aggiungere l'amuchina, questo comporta la rimozione di: sporcizia, eventuali bassissimi residui di fitofarmaci + tutti i microrganismi, è una pratica sconsigliata (anche per l'uomo) per via dei residui di amuchina che potrebbero restare sul cibo (tieni a mente anche che oltre la concentrazione, la differenza tra amuchina e candeggina è che nella prima l'ipoclorito di sodio è puro, nella seconda possono esserci tracce di altro: vedi scheda tecnica
) . All'allevatore la scelta!

> Approfondimenti. Ulteriori approfondimenti in merito all'argomento alterazioni & microrganismi li trovate a
ovvero

L'INTRUGLIO, CIOE' NO, "IL PASTONCINO" FATTO IN CASA.

"Il pastoncino" fatto in casa, che a me piace chiamare l'intruglio fatto in casa, quello per il quale troverete le più disparate ricette (cercate con google e verificate voi stessi) e i più disparati pareri e la classica frase che sta a significare "io faccio così, non succede niente e quindi è giusto così, è buono, è naturale, è bello, è simpatico quindi al rogo il pastone comprato e poi risparmio" ma....
> Come fai a risparmiare se per certe ricette gli ingredienti ti fanno spendere di più di un pastone di ottima qualità?
> Come fai a dire che sia buono e quindi migliore del pastone comprato? Perche sei un dietologo di volatili? O solo perchè hai aggiunto l'aggettivo "naturale"? Quindi per te il pastone comprato è un prodotto di sintesi?
> Avrei altre domande, ma qui mi fermo e vado avanti con il mio articolo.
Questo "pastone" oltre che pericoloso (leggere sopra) è quasi sempre sbilanciato, perchè non avrà mai tutti gli elementi nutritivi precisi ed esatti che servono ai nostri soggetti durante i vari periodi dell'anno, esistono tanti pastoni ottimi, se vi preoccupate della chimica vi dico che ci sono alcuni pastoni senza conservanti, coloranti e aromi artificiali (i migliori dal mio punto di vista), basta leggere l'etichetta. Se siete delle teste dure e volete dargli lo stesso il vostro mix di roba liberi di farlo, ma almeno affiancategli un buon pastone e fatelo consapevoli dei rischi che correte e non lamentatevi quando i pulli schiattano "misteriosamente".
Inoltre c'è sempre il rischio di: "alimento altera alimento" nei miscugli, un esempio banale, prendere un pochino di latte e metterci qualche goccia di limone/aceto, dopo un po' comincerà a coagulare.

> Frigo e Congelatore: 2 altri errori con gli intrugli fatti in casa. Un altro errore che si è soliti fare dopo la preparazione di questi intrugli è quello della conservazione mediante frigorifero o congelatore. Ebbene, nel frigorifero l'attività dei microrganismi viene rallentata, quindi le alterazioni continuano al minimo, per poi riprendere quando l'alimento viene tirato fuori e lasciato a scaldarsi bello all'aria e poi viene servito, quest'alimento viene servito che si sta già alterando da un pezzo, quindi è normale che a parità di tempi di permanenza nel portapastoncino, la sua carica batterica sia più elevata rispetto a quello che preparate fresco! Cosa fare?
> Lo servo lo stesso perchè faccio così e non è mai successo niente (della serie "non succede, ma se succede...").
> Lo servo freddo da frigorifero, MA rischio che i soggetti subiscano una congestione.
> Lo riscaldo, buon metodo, una parte dei microrganismi muore, ma quell'alimento si presta alla cottura? E quali sono le modificazioni a cui andrà incontro?
> Lo preparo al momento, ok, ma tieni sempre a mente quello che può succedere.
> Lascio perdere.
Con il congelamento, invece, i microrganismi si "ibernano", in teoria è la strada migliore se non fosse che una volta scongelato l'acqua che contiene è più "libera" di muoversi, quindi veicola al meglio i microrganismi, che si stanno scongelando, ovunque e l'alimento andrà a male più velocemente (per questo, per esempio, la carne dopo essersi scongelata, va consumata subito), senza contare che l'attività ricomincia dal momento in cui inizia a scongelarsi e si sa che questi intrugli vengono scongelati e lasciati all'aria fin quando non avranno raggiunto la temperatura adatta. Cosa fare?
> Lo servo lo stesso perchè faccio così e non è mai successo niente (della serie "non succede, ma se succede...").
> Lo servo congelato, MA rischio che i soggetti subiscano una congestione.
> Dal congelatore lo passo al frigorifero, ok, tieni a mente però quanto scritto sopra e quanto scritto in precedenza sul frigorifero.
> Lo riscaldo, buon metodo, una parte dei microrganismi muore, ma quell'alimento si presta alla cottura? E quali sono le modificazioni a cui andrà incontro? Inoltre l'alimento passa dal gelo al caldo improvvisamente: shock termico e buona parte dei nutrienti sensibili va a farsi benedire.
> Lo preparo al momento, ok, ma tieni sempre a mente quello che può succedere.
> Lascio perdere.

STORIA VALIDA ANCHE PER L'UOVO SODO CHE IN MOLTI CONSERVANO IN FRIGO DOPO LA COTTURA. Prendete una fetta di uovo sodo appena cotto e prendete una fetta di uovo sodo rimasta in frigorifero 24 ore, osservatele e annusatele (se volete potete assaggiarle), i più attenti noteranno qualche lieve cambiamento.

Un'altra cosa che ho letto spesso per le ricette di questi intrugli: l'utilizzo del tanto decantato miele che viene usato soprattutto come conservante. E' vero, è un conservante naturale, ma in che dose ha un effetto elevato? Ve lo siete chiesto? Conoscete la dose esatta? Lo sapete anche che può causare diarrea ai nostri soggetti? Quindi se volete dargli questo miele (per le sue altre proprietà) sappiate che esiste in commercio il polline d'api naturale ad uso ornitologico, ha le stesse altre proprietà benefiche del miele, ma almeno non correte quel rischio.

Visto che tali mix escono fuori nel periodo delle cove, se voleste fare un mix vi consiglio qualcosa di classico, relativamente sicuro e che si usa da anni: la classica fettina di uovo sodo, con piselli schiacciati (fornite con le dovute accortezze); da non aggiungere al pastone per i motivi scritti sopra. I piselli hanno la loro fetta di proteine vegetali, ma più che altro stimolano le imbeccate e sono molto appetibili; l'uovo sodo invece è molto proteico e ricco di nutrienti ed è molto appetito, fermo restando che se vi interessa solo il contenuto proteico esistono farina di piselli e uovo in polvere, esenti dai problemi a cui vanno incontro i piselli e l'uovo normali essendo in polvere (quindi privi di acqua), le dosi per l'uovo in polvere da miscelare al pastone le troverete sicuramente (essendoci anche ad uso ornitologico), dubito, invece, che troverete le dosi corrette per la farina di piselli.
Il cous cous anche è una buona integrazione, ma solo se preparato a dovere e in maniera sensata, esiste la ricetta del cous cous inumidito con poco latte HD, sarebbe la nuova versione del vecchio pane al latte che in passato si somministrava nel periodo cove (io personalmente non ho mai usato il cous cous e il latte), tenete a mente che il latte irrancidisce (lipidi), coagula (acido lattico), diventa amaro (proteine digerite dai batteri), altera la sua colorazione, ammuffisce (zuccheri).

Durante le cove e l'allevamento dei pulli, ogni tanto (= non sempre, anche perchè è grasso), io altero consapevolmente il pastone secco al quale aggiungo i semi di niger bolliti: aumentano le imbeccate, aumentano la fertilità, sono una ricarica energetica per i riproduttori che si stancano e sono molto appetibili, ma lo faccio con le dovute accortezze perchè sono consapevole di quello che accade; per questo motivo sul niger bollito ho l'accortezza di mettere qualche goccia di un integratore (ad uso ornitologico) così sto sicuro che l'attività microbica venga rallentata/arrestata il tempo che basta a far arrivare il pastone a fine giornata senza che sia diventato una bomba microbica che fa più male che bene; non è niente di magico quello che accade, si chiama solo variazione di pH. Fornisco anche la fettina di uovo sodo con i piselli, con le dovute accortezze e qui mi fermo con le integrazioni fatte in casa, per me bastano e avanzano. Per motivi di colorazione scarto il rosso dell'uovo, se vi interessa potreste scartarlo anche voi (magari ve lo mangiate o lo date al cane/gatto per non sprecare il cibo), perchè il rosso è la parte più grassa ed il bianco è la parte con pochissimi grassi ed una buona fetta di proteine (non per niente l'albume contiene le albumine), togliendo il rosso vi risparmiate un'alterazione, facilitate la digestione ai vostri soggetti e diminuite il rischio che i vostri riproduttori possano ingrassare andando incontro a malattie e/o a problemi di fertilità (se ci fate caso la prima cosa che mangiano dell'uovo, generalmente, è il rosso).
N.B.: probabilmente il prossimo anno anzichè dare l'uovo sodo aggiungerò dell'albume d'uovo in polvere al pastone secco e forse non fornirò neanche più i semi di niger bolliti (se prima li offrivo raramente, il prossimo anno li toglierò completamente); mi limiterò a fornire solo i piselli schiacciati per le imbeccate.

COME CONSERVARE GLI ALIMENTI, RIDURRE LE CONTAMINAZIONI ED EVITARE DI CONTAMINARE IL CIBO PULITO.

> Igiene & attenzione è la parola d'ordine. Ovviamente le mangiatoie che contengono gli alimenti umidi vanno pulite spesso ed accuratamente con acqua e detersivo per piatti, idem per i beverini aperti (una volta a settimana andrebbero lavati). Con più calma e tranquillità e meno frequenza da lavare invece le mangiatoie che contengono il pastone morbido; in ogni caso l'igiene nei nostri allevamenti è importante e gioca la sua parte mantenere un buon livello di pulizia generale dei nostri locali. Anche il ricambio di aria costante e abbondante è molto importante, così come la luce naturale.
Gli alimenti dei canarini vanno mantenuti secondo le istruzioni, ovvero, in luogo possibilmente fresco (molto importante per il pastone e per le vitamine), asciutto (importante per il pastone e fondamentale per i semi) e al riparo dalla luce (importante per il pastone e fondamentale per le vitamine).
Gli appositi secchielli sono l'ideale per conservare gli alimenti, assicuratevi che i secchielli dei pastoni siano sempre ben chiusi; mentre i secchielli con i semi non vanno mai riempiti completamente, lasciate un po' di spazio per l'aria, essendo vivo il seme ha bisogno di respirare.
Maneggiate pastone e sementi pulite con le mani lavate e ben asciugate, fate attenzione che i canarini non ci stiano mangiando sopra e munitevi di cucchiaio/bicchiere di plastica per prenderli e dosarli, è sbagliatissimo immergere le mangiatoie/i portapastoni nel prodotto pulito! Il prodotto finirebbe per contaminarsi e quindi rischierebbe anche di alterarsi, senza contare che sarebbe un ottimo veicolo di trasmissione di malattie da un canarino all'altro. E' sbagliatissimo maneggiare gli alimenti con le mani sporche o con la mano che ha tenuto una sigaretta accesa. E' sbagliato maneggiare gli alimenti direttamente con le mani, e "soffiare" le bucce di più gabbie insieme.

LA QUALITA' E LE GARANZIE DEGLI ALIMENTI.

Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) è un sistema di autocontrollo igienico che previene i pericoli di contaminazione alimentare; il sistema si basa sul controllo sistematico dei punti della lavorazione degli alimenti in cui si prospetta un pericolo di contaminazione di natura biologica e/o chimica e/o fisica. Il produttore garantisce quindi di immettere sul mercato un prodotto controllato e di qualità, salvo restando che tali garanzie non sono più valide nel momento in cui il prodotto viene venduto al kilo dal negoziante e/o viene conservato in ambienti non idonei con scarso livello di igiene.

Gli imbrogli alimentari sono più frequenti sui nostri alimenti (anche se si tratta di alimenti non in offerta a prezzi esageratamente convenienti e anche se poi i NAS beccano gli imbroglioni e li fanno piangere), su quelli degli animali non mi pare di aver mai sentito/letto niente di particolare, loro mangiano meglio di noi! E come tutte le cose c'è qualità e qualità, c'è il pastone che costa 50 centesimi al kilo e il pastone che costa 5 euro al kilo, poi però leggetevi e confrontate le etichette, guardate e annusate i 2 pastoni e soprattutto chiedetevi "ma cosa hanno utilizzato per farmi 1Kg di pastone a 50 centesimi? Perchè dovrei preferirlo a quello che costa 5 euro al kg?". Sulla nostra alimentazione e su quella dei nostri animali non si dovrebbe risparmiare, visto che sono cose che ci entrano direttamente in corpo (e lo vanno anche a costituire)!
Diffidate, piuttosto, dall'acquistare alimenti già aperti e controllate bene dov'è che il vostro negoziante conserva gli alimenti e in che condizioni di igiene! Il problema non sta a monte, ma nel negozio dove vi rifornite!

> Un buon pastone. Al prezzo corrisponde la qualità! I migliori pastoni, sono quelli privi di conservanti chimici, coloranti chimici ed aromi artificiali; il colore non è acceso e omogeneo, l'odore è basso e spesso il conservante utilizzato è naturale (l'anice) in combinazione col fatto che il pastone probabilmente sarà pastorizzato una volta imbustato e chiuso in atmosfera controllata, i pastoni belli colorati e profumati invogliano solo l'allevatore a comprarli! In merito a questo argomento: "Gli uccelli, gli organi di senso & la scelta degli alimenti": 


> La data di scadenza. La data di scadenza di un alimento è la sua "garanzia", quando scade il produttore declina ogni responsabilità da eventuali problemi derivanti dall'alimento. Quando c'è scritto che l'alimento è da consumare entro e non oltre il xx/xx/xxxx vuol dire che appena scaduto dovete buttarlo; mentre quando c'è scritto che l'alimento è da consumare preferibilmente entro il xx/xx/xxxx vuol dire che sarà ancora commestibile per qualche tempo;
N.B. i termini indicati in etichetta sono validi per prodotto correttamente conservato, in confezione integra e non aperta!

UN ACCENNO SULLE VITAMINE

Le vitamine sono delle sostanze organiche indispensabili! Si dividono in 2 categorie: vitamine idrosolubili e vitamine liposolubili.

> Vitamine idrosolubili. Vengono definite idrosolubili per la capacità che hanno di sciogliersi nell'acqua, queste vitamine vengono facilmente smaltite dall'organismo per questo andrebbero assunte con una certa regolarità.
Le vitamine idrosolubili sono:
- Vitamina B1 (tiamina)
- Vitamina B2 (riboflavina)
- Vitamina B3 o Vitamina PP (niacina o acido nicotinico)
- Vitamina B5 o Vitamina W (acido pantotenico)
- Vitamina B6 o Vitamina Y (piridossina o piridossamina o piridossale)
- Vitamina B8 o Vitamina H (biotina)
- Vitamina B9 o Vitamina Bc o Vitamina M (acido folico)
- Vitamina B12 (cobalamina)
- Vitamina C (acido ascorbico)

> Vitamine liposolubili. Vengono definite liposolubili per la capacità che hanno di sciogliersi nei lipidi (grassi), queste vitamine vengono accumulate nei grassi dell'organismo, quindi sono difficilmente smaltibili, un eventuale abuso potrebbe generare fenomeni di intossicazione!
Le vitamine liposolubili sono:
- Vitamina A (retinolo ed analoghi)
- Vitamina D (ergocalciferolo D2 e colecalciferolo D3)
- Vitamina E (tocoferolo)
- Vitamina K (naftochinone e derivati)
- Vitamina F (linoleico e derivati)
- Vitamina Q (ubichinone)

> Vitamine, multivitaminici/integratori, frutta, verdura, ortaggi, erbe prative, semi lattiginosi.
Alcuni animali sono in grado di autosintetizzarsi alcune vitamine partendo dai nutrienti. Le piante le autoproducono.
Non tutte le vitamine vengono assunte nella loro forma biologicamente utilizzabile ma piuttosto come precursori che vanno sotto il nome di provitamine. Una volta assunti, tali composti vengono trasformati da specifici enzimi metabolici nella loro forma attiva, al fine di renderli utilizzabili.
Alcune vitamine sono facilmente degradabili in funzione delle temperature (termolabili), perdono quindi gran parte delle loro proprietà.
Alcune vitamine sono facilmente degradabili anche se solo esposte alla luce (fotosensibili), perdono quindi gran parte delle loro proprietà.
La fettina di frutta, quindi, perde parte delle vitamine già solo stando a contatto con aria e luce (stessa sorte per alcuni tipi di ortaggi e verdure se "maltrattati" come scritto nella parte delle alterazioni).
Le erbe prative e i semi lattiginosi sono la cosa migliore (perchè vanno servite tal quali a come erano al momento della raccolta)! Anzichè fare intrugli andate alla ricerca di prative e seminate panico e scagliola e qualche altro seme (da offrire poi a maturazione lattea); offrite qualche altro seme oltre al solito misto, offrite qualche semino singolo ogni tanto (molto gradita la perilla bianca che io offro tutti i giorni in linguetta per medicinali quando i riproduttori sono impegnati con l'allevamento della prole)! I vostri amici saranno senz'altro soddisfatti ed appagati dalla prelibatezza salutare che gli offrirete!
Tutto ciò però può non bastare durante i periodi di particolare stress dei nostri soggetti, quindi ci converrà introdurre dei buoni complessi multivitaminici, quando un organismo è stressato le sue difese si abbassano! Un segnale di stress durante le cove (se non vi sono altre patologie in atto) è la deplumazione della testa e/o del collo e/o delle piume intorno agli occhi! Sarebbe quindi utile integrare un buon integratore/multivitaminico per i nostri soggetti (preferibilmente ad uso ornitologico), multivitaminici troppo forti/scadenti potrebbero appesantire il fegato (ma anche un alimentazione scorretta potrebbe appesantirlo)! In questi casi è bene procurarsi un buon prodotto in cui è scritto che non va ad appesantire il fegato o almeno somministrare vitamine disintossicanti dopo. Le vitamine già pronte vengono assimilate subito, rispetto alle poche che si riescono ad assumere/sintetizzare tramite il prodotto naturale (ricordate che non sempre può piacere un alimento ad un canarino che quindi lo mangia in basse quantità o non lo mangia, oppure altri canarini avrebbero la meglio su di lui lasciandolo a becco asciutto). Mai eccedere con le vitamine! Come tutte le cose di cui si abusa alla lunga farebbero male.
Si ricorda che le vitamine vanno preparate e rinnovate tutti i giorni, somministrate in beverini "scuri" e che al termine di un ciclo di vitamine è indispensabile lavare accuratamente i beverini!

STARE NEL MEZZO

L'alimentazione ideale per i nostri pennuti non dovrà essere nè troppo povera (poichè si potrebbe andare incontro, nel tempo, a malattie causate da carenze alimentari) nè troppo ricca (soggetti grassi sono predisposti ad alcune malattie e la loro fertilità viene ridotta): la miglior alimentazione è quella che sta nel mezzo dei due estremi (ciò non significa che bisogna fare strani esperimenti, gli intrugli mangiamoli noi).

GRAZIE PER LA LETTURA!

Ok ho terminato, adesso sono pronto a ricevere una mitragliata di polemiche per ciò che ho scritto, perchè ho messo in discussione tanti vizi, ma non ce l'ho fatta a non scrivere la verità e fare finta di nulla.....ha vinto la mia coscienza.
Il materiale scientifico (da me studiato) che vi ho fornito è scienza.

Si prevedono pioggie di polemiche e grandinate di accuse nei confronti della scienza, vado a prendere l'ombrello intanto che leggete

Spero che l'articolo possa esser apprezzato dai tanti che allevano in modo sensato e usano la testa nelle cose che fanno.

Fonti: conoscenze, competenze e capacità acquisite nel corso di studi scolastico, ma non tutto quello che ho scritto è stato tratto dalla mia memoria, non sono come gli elefanti, per qualche dubbio che mi è sorto ho ricontrollato libri di testo e appunti scolastici + il manuale dell'agricoltura. La lista delle vitamine liposolubili e idrosolubili è stata prelevata da wikipedia.

Qualifiche. Diploma: Perito Agrario

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Non c'è altro, mi affido al vostro buon senso.

                                                                                      Alessandro, RNA 37ST

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