Club Italiano Canarino Lancashire |
I DECALOGHI DEI CANARINI Degli amici hanno soprannominato la pagina del Dizionario dei canarini, "la Bibbia dei canarini". Preso atto della necessità di stendere dei decaloghi per i vari periodi ....dalla scelta dei riproduttori alla messa in voliera dei giovincelli, si pubblica quanto appresso.
Il decalogo della gabbia. (1) I) Grandezza: Utilizzare una gabbia la più grande possibile, compatibilmente con l'ambiente, le dimensioni minime previste per legge per una gabbia contenente una sola coppia di canarini è pari a: lunghezza = 5 volte l'apertura alare del volatile e larghezza = 3 volte l'apertura alare del volatile ... ma, l'obiettivo non è tanto quello di osservare la legge ma quanto quello di fornire benessere ai nostri ciuffetti per permettere la perpetuazione della specie, qualsiasi essere vivente tenuto in ambienti angusti o ad alimentazione ridotta produrrà se riesce, prole gracile e macilenta. Non usare gabbie di forma tonda o irrazionali. II) Griglia: La gabbia deve essere dotata sia di griglia di fondo che di cassetto di fondo (provvisto di opportuno materiale drenante.. preferibilmente carta ), eviterà al canarino di mangiare semi sporchi di feci ed a voi renderà più semplice le operazioni di pulizia! III) Posizione: Posizionare la gabbia: un posto tranquillo o dentro o fuori casa evitando di spostarli, il luogo scelto deve essere igienici (asciutti, ariosi, soleggiati) e privi di correnti d'aria, ed a temperatura umana (il riscaldamento artificiale è controproducente) non nel bagno (vi è presenza di umidità eccessiva), non in cucina o (vi è presenza di fumi e vapori dannosi), non in garage (vi è presenza diei fumi di scarico di auto e motorini). Predisporre una copertura di protezione per il sole per le giornate particolarmente fredde ed i rapaci e assicurarsi di lasciare sempre una zona d'ombra e non provocare un effetto serra. Nel periodo estivo dotare la gabbia di una zanzariera ricordandosi che la zanzara è piccola e qualsiasi pertugio può permetterne il passaggio e creare problematiche alle zampe [le zanzare possono veicolare il vaiolo dei canarini; anche se la reale possibilità è limitatissima (articolo sulle zanzare in progetto di realizzazione) tale tipologia di vaiolo non è trasmissibile ad altre categorie di volatili diverse dai canarini e dai volatili ibribabili con i canarini né all'uomo]. IV) Posatoi: Dotare la gabbia di massimo 2 posatoi laterali di dimensioni varie, possibilmente rami di alberi abbastanza nodosi da 0.8 a 2 cm.di diametro (provocheranno un buon esercizio fisico alla zampa), e se proprio volete aggiungere altri posatoi, un ramo parallelo al lato lungo della gabbia ed a 5/10 cm dalle sbarre ed un'altalena posatoio (no altalena commerciale) in mezzo ma non sulla linea di volo tra i due posatoi. In breve lasciate il più ampio spazio possibile per il volo senza intralci per rinforzare la muscolatura tra cui anche quella dedicata alla riproduzione ed all'allevamento. V) Sporco: Nel posizionare i posatoi, porre attenzione a quale sarà la linea di caduta delle feci e disporli in maniera strategicamente validi. Provvedere ad una periodica accurata pulizia dell'ambiente, delle gabbie, dell'attrezzatura e dell'eventuale presenza di parassiti. Il miglior materiale di fondo delle gabbie (con griglie) anche per l'evidenziazione prematura di eventuali patologie in corso, è della semplice carta (anche di giornale ... il piombo nella stampa non viene più utilizzato!) VI) Beverini: Quando li acquistate, verificate se con il dito si riesca a pulirlo internamente e se volete fare una cortesia ai canarini prendeteli di piccole dimensioni per obbligarvi a cambiargli l'acqua giornalmente. Ricordatevi però che senza acqua muoiono! VII) Bagnetto: Bagnetto possibilmente acquistatelo esterno, ingombra meno e l'acqua si sporca meno. VIII) Mangiatoie: Le mangiatoie della gabbia dovrebbero essere di quelle da posizionare nelle apposite finestrelle portamangiatoie, che dovrebbero essere 4 e contenere due il misto di semi, una farina di mais o cous cous, e l'ultima estrusi (questo è a mio personalissimo parere la configurazione minima di alimentazione). Ricordarsi di dotarsi di uno o più portauovo interni (se avete la possibilità esterni) facilmente estraibili ove somministrare del pastoncino a varia cadenza in base al periodo stagionale ed altri alimenti senza bucce. Tutte le mangiatoie vanno posizionate in modo da non ingombrare la linea di volo e protetti o non in linea dalla caduta delle feci. IX) Accessori: Dotare la gabbia di un osso di seppia: utile per la pulizia (riduzione) del becco e che fornisce l'utilissimo carbonato di calcio, probabilmente necessario alla femmina che deve deporre.e qualche spago di cocco o juta appeso di lato ad un posatoio ed al tetto della gabbia che arrivi a circa 1 cm sopra i posatoi utile per evitare spennature. X) Luminosità: Dotare l'ambiente di una luce regolare e se fossero in casa provate a riprodurre un effetto tramonto circa 30 min prima di spegnere le luci dimezzando l'intensità luminosa (e se riuscite a seguire un fotoperiodo naturale i canarini ve ne saranno grati ...) per gli allevatori che non allevano a luce naturale, è indispensabile dotarsi di un'apparecchio alba tramonto. Un ottimo sistema se si è obbligati a tenere i canarini in casa, è quello di posizionare la gabbia "attaccata" al vetro di una finestra poco utilizzata e coprire la parte verso l'interno di casa con un asciugamano, verrà ridotto di molto l'effetto luce interno e non si sarà costretti a coprire la gabbia la sera ... e la mattina si sveglieranno con la luce naturale.
Il decalogo dei canarini. (2) I) Acqua: Cambiare giornalmente l'acqua dei beverini, una strategia per obbligarvi a prestare questa incombenza è quella di acquistare beverini piccoli! I canarini in natura ed in estate fanno il bagnetto anche 6 volte al giorno e lo fanno anche in inverno; mettere giornalmente il bagnetto a disposizione e toglierlo nel primo pomeriggio NON lasciare il bagnetto permanentemente a disposizione i canarini NON fanno il bagnetto in acqua sporca e tenere il bagnetto durante la notte provoca aumento dell'umidità e problemi (altra stategia è da utilizzare nei periodi di cova). II) Germinabilità: I semi forniti possono essere più o meno freschi, (controllare la data di scadenza delle confezioni) occorre procedere ad effettuare una prova di germinabilità in quanto i canarini alimentandosi di semi vecchi potrebbero avere carenze nutrizionali. (Si segnala per dovere di cronaca che in un allevamento ripetuti decessi di canarini erano causati non da scarsa germinabilità dei semi ma a carenza di valore nutritivo della scagliola, cresciuta in un ambiente povero di sostanze minerali e che scoprire le cause dei decessi è stata una impresa ardua ... autopsia che ha riscontrato scarso sviluppo muscolare) III) Alimentazione: fornire
un misto di qualità con preponderanza di scagliola, se preconfezionato
(non utilizzare quelli addizzionati con vitamine e zuccheri
e ne quelli polverosi) ed addizzionare una uguale quantità di
scagliola; farina di mais (farina per polenta ma non precotta
addizzionata al 2% con olio di mais se non acquistata
in un molino) erbe prative fresche, dente
di leone, centocchio, frutta e verdura scura con molta parsimonia.
arricchire il misto che si dà
durante tutto l'inverno. Una particolare cura dell'alimentazione
è consigliata nei periodi di preparazione alle cove, cove e
muta. Sono essenziali gli integratori minerali. V) Nidificazione: Dopo che i piccoli sono stati tolti, la coppia spesso nidifica ancora. Due covate non comportano problemi alla femmina, e in genere neppure tre. Dopo la terza è opportuno togliere il nido e spostare di posto la gabbia o separare i genitori. A questo punto in genere inizia la muta, e l'alimentazione deve essere ancora ricca di proteine per favorire lo sviluppo del piumaggio. VI) Disinfettare: occorre almeno prima della messa in cova dei canarini ad una buona disinfettazione dell'ambiente e delle gabbie, a mio modesto parere, tutti i disinfettanti per uso ornitologico, così come tanti altri "miracolosi" prodotti super-reclamizzati sulle riviste di settore, sono messi in commercio solo per prendere soldi agli allevatori; il disinfettante più potente che esista è infatti la candeggina (quella che si acquista nei supermercati e che costa pochissimo), la quale è usata addirittura nei laboratori di analisi per sterilizzare le provette utilizzate per l'esame HIV, essendo l'unico disinfettante in grado di sconfiggere il virus dell'AIDS. (dosi 8 cucchiai in un secchio d'acqua) attenzione, la candeggina corrode il metallo. Ottimi sono anche l'ammoniaca il lisoformio (anche queste si acquistano nei supermercati a bassissimo prezzo) o i sali quaternari di ammonio. Per "lavare" le gabbie occorre acqua calda ed uno dei podotti sopra citati e poi asciugarle bene, la mancata asciugatura provoca alterazione del metallo, inizio di corrosione e successiva ruggine. Ripeto, il mio parere è che sarebbe da evitare di dare troppo credito alle pubblicità di prodotti che, di fatto, sono eccezionali sono nel prezzo di vendita; è pacifico che i locali e le gabbie prima della rimessa in uso devono essere arieggiati. Il sole è un ottimo disinfettante. VII) Disinfestare: Cosa ben diversa dal disinfettare è il disinfestare ad esempio per gli acari occorre disinfestare; utilizzando un apposito locale di allevamento si possono imbiancare le pareti a calce ed utilizzare appositi prodotti per l'eliminazione degli stessi ad esempio piretro (prodotto naturale realizzato con i crisantemi) è pacifico che i locali prima della rimessa in uso devono essere arieggiati, è altrettanto pacifico che non avendo provveduto per tempo a disinfestare, in emergenza occorrerà utilizzare prodotti specifici direttamente sui canarini. VIII) Tempi: diverse razze di canarini hanno esigenze diverse di alimentazione abbisognano quindi di una maggiore attenzione e di maggiori tempi da dedicargli, potrete ridurre i tempi da dedicargli utilizzando voliere nei tempi non di cova! IX) Spazi: Ricordare che si possono verificare casi in cui dei canarini stiano poco bene ed occorrerà metterli in gabbie singole e per evitare eventuali contagi spostarli in un ambiente separato! Le gabbie e le voliere non devono essere affollate. Un canarino senza una compagna soffrirebbe di solitudine. X) Megacanarino: Esiste una teoria che giustamente afferma che un allevamento possa essere considerato come il detenere un unico grosso canarino infatti a causa della stretta convivenza in cui convivono, gli accadimenti ad un canarino, si trasmettono repentinamente all'intero allevamento-
Il decalogo dell'attrezzatura dell'aviario (per allevatori). (3) I) Metereologia Ambiente: Igrometro - termometro - ionizzatore - temporizzatore alba tramonto. II) Pulizie ambiente: Aspirapolvere - soffiasemi. III) Pulizia gabbie: Spazzolino pulisci beverini - brusca o spazzola in ottone pulisci griglia o tazza rotativa con setole in plastica per trapano. IV) Protezione: Trappola per topi ratti e faine - telo di plastica antipioggia / antivento - rete protettiva antirapaci V) Sanitaria: Forbici taglia anello - gabbia infermeria - taglia unghie - zanzariera - contagocce - pennellino e mini ciotolina per distribuzione antiparassitario. VI) Aggiuntivo gabbia: Voliere - gabbioni - porta uova - porta verdura - porta juta - porta osso di seppia - segnalini di avviso - radio. VII) Nascite: Porta anellini - ovoscopio o spera uova - siringa da imbecco - uova finte - portanidi esterni ed interni - nidi - coprinidi - spazzolino da denti per pulire le uova - cerotti copri anellini. VIII) Esposizioni: Trasportini - gabbie smontabili. IX) Voluttuaria: Cabina fotografica. X) Dotazione cartacea: Registro allevamento - porta targhetta individuale.
Il decalogo dell'accoppiamento. (naturale 19 marzo circa - artificiale tra dicembre / gennaio). (4) I) Estro: Normalmente i mashi ci mettono una decina di giorni più delle femmine ad entrare in estro quindi se le coppie fossero separate occorre fornire più luce ai maschi 3 minuti giornalieri per i 10 giorni precedenti l'accoppiamento (ATTENZIONE NON 30 MINUTI ma allungare la durata di ciascun giorno di 3 minuti, cosa abbastanza difficoltosa!). Se i canarini fossero tenuti in ambiente a luminosità naturale, ricordare che i lampioni stradali, le insegne pubblicitarie o altre tipologie di luminarie (luci natalizie) luce accesa nell'ambiente o nella camera accanto, anticipano da circa 3 mesi a 20 giorni l'estro. (la luminosità artificiale si somma alla luminosità naturale provocando un allungamento della luminosità giornaliera di alcuni minuti! II) Pulizia: Pulire a fondo il luogo dove metterete a covare i canarini e le relative gabbie con una soluzione di acqua e varechina (8 cucchiai di varechina per secchio d'acqua) o altra soluzione disinfettante. III) Età: Un canarino diventa sessualmente pronto a riprodursi ad una età di 10 mesi, alcuni tentano gli accoppiamenti fino dal sesto mese, per i lancashire di grande mole è opportuno e consigliabile accoppiare canarini al secondo anno. IV) Logistica: Togliere eventuali altalene. Controllare che i posatoi siano ben stabili e posizionarli in modo che il maschio possa adempiere alle sue funzioni senza battere la testa su ostacoli o tetto della gabbia, posto a meno di 15 o 20 cm di altezza dai posatoi. . V) Trattamenti: All'incirca 30 giorni prima fate eseguire le analisi precove, avrete il tempo necessario per effettuare gli opportuni trattamenti prescritti dal veterinario. Se proprio non potete fare a meno di fare trattamenti ad intuito precove che non servono, sostituite il fungilin con una fettina d'aglio giornaliera nell'acqua dei beverini, e fornite lieviti o enterogermina che riequilibrano la flora intestinale permetteno il rafforzamento delle difese naturali. In parole povere: SI a complessi vitaminici, minerali ed aminoacidici dal momento che i semi ne sono carenti; NO ad antibiotici: in caso di malattia sono preziosi, ma su soggetti sani possono condurre ad intossicazioni ed a resistenze batteriche. VI) Ciuffo: Se la femmina della coppia fosse ciuffata, "tagliare la frangetta" potrebbe avere difficolta a vedere la richiesta di imbocco dei figli. VII) Piumaggio: Non accoppiare brinato per brinato, bianco dominante per bianco dominante e ciuffato per ciuffato. Se state accoppiando canarini con piumaggio abbondante o brinati, provvedete a sfoltire mediante taglio e non spennatura l'area della cloaca di entrambi i soggetti NON toccando il cosiddetto pennello! VIII) Pastoncino: Iniziare un mese prima dell'accoppiamento a far assaggiare ai genitori il pastoncino che utilizzeranno per l'imbecco dei figli. IX) Bagnetto: Fornire il bagnetto tutti i giorni. X) Dieta: Veridficare la "grassezza" dei canarini ed eventualmente o metterli a dieta o metterli in voliera con altri maschi, la competizione e gli ampi spazi produrranno una rapida cura dimagrante.
Il decalogo del nido. (5) I) Costruzione: Il nido è normalmente composto da 3 elementi, portanido che può essere sia interno (e quindi si tratterà di un anello di ferro) o esterno (e quindi si tratterà di una similgabbietta), cestino che farà parte integrante con il nido effettivamente costruito dalla madre. Si sconsiglia di utilizzare gli appositi nidi in feltrino, i canarini già sono disabituati a molte attività che facevano in natura non togliamogli pure l'abilità a costruirsi il nido! Fare attenzione che il nido sia "ben costruito" e con materiale "giusto" la madre uscendo dal nido se alle condizioni precedenti si aggiungessero unghie lunghe, potrebbe inconsapevolmente disfarlo o portarsi appresso il contenuto.II) Profondità: Se l'incavo del nido è troppo profondo i pullus non riescono ad alzare il sederino alla giusta altezza per defecare fuori dal nido, allora finiscono per lo sguazzare nelle proprie feci ed avere anche dei pericolosi tappi cloacali (da rimuovere) di feci secche appiccicate, che rendono impossibile la naturale defecazione occorrerà quindi sistemare il nido rifacendo la conca meno profonda. Se fosse poco profondo, potrebbe verificarsi il caso che nell'uscire dal nido bruscamente la madre potrebbe far rotolare fuori dal nido le uova o i pullus, provvedere a renderlo di giusta profondità aiutandovi con il bulbo di una lampadina ...se la lampadina fosse abbastanza calda attenzione a non bruciarvi, lo "stirereste" contestualmente; in mancanza con un mestolo (ma poi lavatelo!). III) Anellini: In questa fase, per tentare di evitare il problema di eventuali nidacei buttati fuori dal nido a causa del tentativo della madre di pulire il nido da ogni corpo estraneo (anellino posto alla zampa del nidaceo), prima della costruzione del nido, posizionare strategicamente alcuni anellini intorno al nido, forse si indurrà nella madre la sensazione che sia fatica sprecata cercare di pulire il nido dagli anellini e molto probabilmente non si verificherà l'inconveniente! IV) Spostare: Non cambiare posto alla gabbia dal momento che viene iniziata l'effettiva costruzione del nido, fino almeno all'implumazione dei nidacei (la madre potrebbe abbandonare il nido) La motivazione è abbastanza semplice, cambierebbe la prospettiva di visione della madre ed avrebbe la "sensazione" che "l'albero" su cui lo ha costruito sia stato spostato. (spostare brevemente esclusivamente per pulire la gabbia riposizionandola al posto precedente non costituisce problema) V) Grandezza: Usare o nidi interni o portanidi esterni relativamente più grandi, la canarina avrà più spazio per imboccare a rotazione, tutti i nidacei. I portanidi esterni in comune commercio sono generalmente troppo piccoli e la madre ha una sola posizione da cui imbeccare i figli e non riuscirà a vedere la richiesta d'imbocco dei pullus di pochissimi giorni e con pochissima mobilità che saranno coperti dal proprio petto. VI) Materiali: Mettere a disposizione della juta o della sisal, per la costruzione del nido. Non usare la comune ovatta ne fili di plastica che potrebbero creare gravissimi problemi alle zampe dei canarini. VII) Morbido: Controllare che per la costruzione del nido non vengano utilizzate le piume dei pullus, in questo caso mettere a disposizione materiale morbido, ad esempio canapa da idraulico tagliata a circa 4 cm di lunghezza o ovatta grezza da carrozziere o carta igienica strappata a pezzettini o a striscette sempre da circa 4 cm di lunghezza (la carta igienica si sporcherà prima!) come materiale per completare il nido, essendo questo materiale più morbido è nomalmente preferito alle piume dei figli. VIII) Bagnetto: NON mettere il bagnetto a disposizione in presenza di uova, (potreste aumentare le possibilità di infezioni e morte embrionale) o di pullus non impiumati, (la madre dopo aver fatto il bagno tornando nel nido per gli spazi limitati, non riuscità ad asciugarsi e raffredderebbe i piccoli). IX) Umidità: Se siete bravi e l'umidità relativa dell'ambiente fosse insufficiente (per misurare la percentuale di umidità si utilzza un igrometro lo trovate come accessorio ai comuni orologi da casa), o lavate giornalmente il pavimento, o agganciate sotto il portanido in qualche maniera un bicchiere di plastica con dell'acqua da sostituire giornalmente, provocherà un locale aumento di umidità; se l'umidità fosse eccessiva potrete utilizzare un deumidificatore. X) Involo: Tra il 15 ed il 20 giorno, i nidacei inizieranno a lasciare il nido, è questa l'occasione per "trasferire il nido" infatti se si usasse il portanido esterno, si consiglia di posizionare un nuovo nido interno gia costruito dall'allevatore in posizione bassa in modo da facilitare ai nidacei il ritorno nel nido ed a disabituarli dal vecchio nido che sarà rimesso successivamente all'incirca una settimana dopo in posizione, senza alcun materiale interno ma fornendo nuovo materiale, per una nuova covata.
Il decalogo delle uova. (6) I) Sostituzione:
Togliere le uova deposte giornalmente entro le ore 14 possibilmente allo stesso
orario e sostituirle con le uova finte o in mancanza con dei sassolini. Nel
caso in cui non abbiate nulla per sostituirle, è possibile togliere
dal nido le prime due uova senza reinserire nulla, ma al terzo uovo
deposto occorrerà assolutamente inserirre un sostituto per evitare
l'abbandono del nido, la madre potrebbe credere che le uova siano
state depredate ed abbandonare la cova. In ogni caso i canarini
non sanno contare! nel senso che se hanno anche un solo uovo o simil-uovo coveranno! (la sostituzione o la remissione nel nido in orari diversi
provocherà una nascita con tempi sfalzati). II)
Maneggiare: Le uova fertili sono "vive" e la loro struttura è abbastanza complessa e
delicata. Ogni volta che maneggiate un uovo fertile impropriamente la sua
"aspettativa di nascita" diminuisce! Lavatevi le mani prima di procedere a
maneggiarle e trattatele con delicatezza, potreste provocare infezioni,
eliminazione della cuticola o il distacco dell'embrione dal guscio dando luogo
ad uova non vitali. III) Posizione:
Conservare le uova in modo che non si tocchino, in un piccolo contenitore areato
appoggiandole su una base di ovatta o meglio su un apposito portauovo in
cartone o in polistirolo. Se le uova vengono reimmesse nel nido entro il decimo giorno dalla
deposizione (termine massimo consigliato dalla deposizione del primo uovo),
posizionarle in posizione orizzontale o verticale, con il polo ottuso rivolto
verso l'alto. Se si fosse costretti a conservale più di 10 giorni, le uova vanno
tenute con il polo ottuso rivolto verso il basso. (Polo ottuso = parte
tondeggiante larga). (più si conservano e più diminuisce l'aspettativa di
schiusa) IV) Decentramento:
per evitare il decentramento del tuorlo dell'uovo, nel caso di conservazione
delle uova (fate sempre riferimento al 1° uovo deposto) per meno di una
settimana non occorre girarle. Se il periodo di conservazione fosse superiore,
vanno rigirate una volta al giorno. Facendo l'ipotesi che le uova siano di
gallina, usando il normale portauovo in commercio si può utilizzare il sistema
di posizionare sotto un lato del portauovo un qualsivoglia spessore (ad esempio
un libro) di altezza sufficiente a posizionare il contenitore con una
inclinazione di 45° (mezzo angolo retto) ed il giorno successivo spostare il
libro dall'altro lato (tale procedura consentirà una rotazione giornaliera di
90°. (2*45°). Per verificare se l'operazione di rotazione sia stata effettuata,
potrete segnare i due lati del contenitore, uno con una X e l'altro con una O ed
ad esempio i giorni pari sarà in alto la X ed i giorni dispari sarà in alto la O
(potrete controllare se ve ne dimenticate se l'operazione era stata gia compiuta
o no) V) Ambiente:
Posizionare le uova tolte in un luogo dove non possano cadere e dove non batta
il sole e con la minor escursione termica giornaliera possibile, verificate che
l'aria non sia contaminata da fumi o da altre componenti tossiche, lacche,
insetticidi, fumi di padelle con rivestimenti al teflon, e senza correnti
d'aria. VI) Temperatura:
Le uova devono essere conservate ad una temperatura tra
i 12°C ed i 20°C.
La conservazione ad una temperatura diversa provocherà un aumento di mortalità
embrionale. Una temperatura più bassa comporterà che gli embrioni entreranno in
dormienza profonda. Una temperatura più alta comporterà che gli embrioni
contenuti nelle uova comincieranno a svilupparsi in modo anormale e malformato.
In ogni caso la percentuale di schiusa diminuirà. VII) Umidità: Le uova devono essere conservate ad una umidità relativa approssimativa tra il 70% ed il 75% La conservazione ad una umidità diversa provocherà un aumento di mortalità embrionale. Una umidità più bassa comporterà la disidratazione eccessiva ed il seccarsi delle membrane testacee. con relativo aumento della mortalità embrionale Una umidità più alta può comportare una pericolosa condensa sul guscio ed a creare una superficie di continuità dall'esterno all'interno dell'uovo permettendo una eventuale contaminazione batterica, con relativo aumento delle infezioni embrionali e di quelle neonatali. NON vaporizzare le uova in caso di umidità insufficiente! VIII) Speratura:
La speratura delle uova può essere eseguita al 4 giorno di cova (per gli
esperti) ed al 6 giorno (per i non esperti) ponendo attenzione a come si
maneggiano, potrebbe staccarsi l'embrione dal guscio provocando morte
embrionale, è consigliabile effettuare la speratura in modo da poter conoscere
in anticipo la situazione della cova, cosi facendo si possono togliere le uova
infeconde che essendo tali, influenzano negativamente il microclima del nido,
essendo prive di vita, infatti, per un principio fisico acclarato, assorbono
molto più calore delle uova feconde, inoltre si avrà la possibilità con
opportuni accorgimenti di spostare le uova in modo più equo tra le varie coppie
(se non si facesse selezione) ed evitare una inutile fatica alla madre. X) Reinserimento: Le uova andrebbero reinserite nel nido possibilmente appena termina la deposizione dell'ultimo uovo (uovo azzurro), la mattina presto per permetterne la nascita dopo l'incubazione, molto probabilmente la mattina presto. Ma sfruttando la loro conservabilità (... ma più si conservano e più diminuisce l'aspettativa di schiusa; la vitalità media dell'embrione nell'uovo conservato in condizioni normali è all'incirca del 100% a 6-8 giorni dalla deposizione; diminuisce al 60% a 10 - 12 giorni e diviene del 30% circa ai 14 giorni; successivamente subentra la morte embrionale), è possibile mettere in cova contemporaneamente più coppie: questo sistema permetterà l'eventuale interscambio di figli tra i nidi in caso di necessità. Utilizzando la facoltà di ritardare la nascita ritardando la messa in cova delle uova sostituite, può essere utile far schiudere le uova nel giorno della settimana più opportuno. La schiusa avviene NORMALMENTE il giorno settimanale precedente la messa in cova di due settimane dopo. Quindi mettendo in cova ad esempio la domenica mattina, la schiusa avverrà il sabato mattina di due settimane dopo! (potrebbe essere utile questo sistema per poter avere più tempo per controllare "MA SENZA INFASTIDIRE" il normale evolversi della situazione). Ci sono allevatori che preferiscono reinserire le uova in cova il sabato sera per avere schiuse il venerdi sera e lasciare ridurre il sacco vitellino durante la notte in modo che dal sabato mattina i pullus siano regolarmente imbeccati dalla madre.
Il decalogo dei nidiacei. (naturale marzo / luglio - artificiale dicembre / aprile). (7) I) Imbecco:
La madre imbocca i figli dopo alcune ore dalla nascita (normalmente dopo circa 6
- 12 ore), se non imbocca, prima di procedere in altre maniere, provate ad
inserire una foglia d'insalata ESCLUSIVAMENTE per dare l'avvio alle imboccate;
dopo l'avvio delle imboccate togliere l'insalata. Non imbeccare i nuovi nati
prima di 8 ore dalla schiusa! I nuovi nati sono provvisti di una riserva
energetica costituita dal tuorlo dell'uovo da cui sono nati e conservata nel
loro sacco vitellino che sarà riassorbito (questa riserva naturale è in grado di
mantenerli in vita anche per 12 ore). L'assunzione di cibo prima del
riassorbimento del sacco vitellino può causare l'insorgenza di problematiche ed
anche determinare la morte del nidiaceo. II) Pastoncino:
Usare pastoncino giustamente proteico, di qualità e se commerciale dopo aver
controllato la scadenza e l'affidabilità del venditore (tutti gli alimenti
potrebbero essere stati conservati dalla catena di distribuzione in maniera
impropria ed essere avariati o essere diventati privi delle proprietà che ci
aspetteremmo, almeno durante l'estate conservate gli alimenti più deperibili ad
esempio il pastoncino in un contenitore chiuso (ad esempio in bottiglia vuota)
ed in luogo fresco, ad esempio frigo. Se possibile usare pastoncino al cous
cous, i nidacei nutriti con pastoncino commerciale integrato lasciano
normalmente il nido tra il 18 ed il 20 giorno, quelli alimentati con il
pastoncino al cous cous lasciano normalmente il nido tra il 14 ed il 16 giorno.
Il pastoncino autopreparato deperisce rapidamente ricordare ad esempio che la
carica batterica dell'uovo sodo dopo un paio d'ore esposto all'aria aumenta
considerevolmente, potrete surgelare gli alimenti predisposti e servirli
direttamente congelati, i genitori nel predisporre l'imbeccata lo porteranno
alla giusta temperatura (.. se non subentra congestione!) III) Acqua: Cambiare l'acqua dei beverini giornalmente. Fornire il bagnetto dal 10 giorno di vita dei nidacei IV) Alimentazione: Oltre il pastoncino anche altri alimenti supplementari, la madre gradisce imbeccare oltre che con il pastoncino anche con altri alimenti ad alto tenore proteico se abituata, la madre mescolerà abilmente al pastoncino, ad esempio grano saraceno (quello verdastro reperibile nei supermercati e non quello nero ad uso ornitologico! .. se il grano saraceno fosse rossastro vuol dire che ha subito una forte illuminazione di lampade fluorescenti!), camelina sativa, riso soffiato per cani o riso comune tritato .... NON VARIARE ALIMENTAZIONE SE NON SONO ABITUATI! V) Divieti: Non
anticipare troppo le cove. Non protrarre troppo le cove. Non
far fare più di 3 cove COMPLETE annuali. Non mettere in riproduzione
soggetti in condizioni fisiche imperfette.
Non dare verdura e frutta per almeno i primi 10 giorni di vita dei nidacei.
Togliere il grit se fosse normalmente in uso, potrete reinserirlo dal 10 giorno
(obbligatorio per i pappagalli) Non mettere a disposizione il bagnetto (le piume
bagnate della madre potrebbero infreddolire i nidacei. VI) Anellini: tra il *quinto ed il settimo giorno i
nidacei vanno inanellati (se da esporre in mostra). Per evitare il problema di
eventuali nidacei buttati fuori dal nido a causa del tentativo della madre di
pulire il nido da ogni corpo estraneo (anellino posto alla zampa del nidaceo),
oltre alla tecnica degli anellini intorno al nido, si può ricoprire l'anellino
con un cerotto color carne tagliato a misura, o colorare con dello smalto da
unghie color carne l'anellino prima d'infilarlo nella zampa, e molto
probabilmente non si verificherà l'inconveniente! ricordarsi che lo smalto non
verrà via prima delle mostre ed occorrerà procedere alla rimozione tramite
acetone che produce vapori tossici. *
causa nuove misure anellini. VIII) Sporco:
Il nido si sporcherà con le feci dei nidacei in quanto la madre smette la
pulizia del nido all'incirca al settimo giorno e naturalmente al decimo giorno
lo stesso si potrebbe presentare abbastanza sporco ovvero in caso di incavo
troppo profondo anche prima. Per evitare problematiche di infezioni sarà
necessario provvedere alla sua sostituzione con materiale nuovo. Il metodo da
usare è normalmente questo, si toglie l'intero nido (quello costruito dalla
madre) dal canestrello, e si provvede a ricostruire il nido con del nuovo
materiale, poi aiutandosi o con il bulbo di una lampadina o con le nocche della
propria mano stretta a pugno, si ricrea la cavità dove si risistemano i nidacei
e si rimette al posto dove era in precedenza. Se la madre per oltre mezz'ora non
rientrasse nel nido come faceva abitualmente, sarà necessario ripristinare il
vecchio nido! IX) Mangiatoie:
posizionare la mangiatoia con il pastoncino in una posizione prossima al nido,
la madre i primi giorni impiegherà meno tempo per rifornirsi di cibo e la
temperatura corporea dei nidacei non subirà sbalzi notevoli. X) Spostamenti:
VIETATO QUALSIVOGLIA SPOSTAMENTO! anche durante le normali operazioni
di pulizia della gabbia evitate di spostarla. Se foste OBBLIGATI a spostare la gabbia nel
periodo dalla cova delle uova all'implumazione dei piccoli, iniziate da almeno
tre giorni prima a coprire in modo progressivo la gabbia con un ampio panno che
permetta il passaggio della luce e non permetta alla madre di vedere l'ambiente
esterno (facendo attenzione che la madre non abbandoni la cova). Spostarli
possibilmente il tardo pomeriggio. Predisporsi per l'eventuale imbocco a mano e
nel caso di portanido esterno di realizzare con della rete metallica una "porta"
grande quanto l'imboccatura del portanido . Quando si arriva sul posto di
destinazione, Lasciarli coperti ovvero seguire il procedimento inverso e
scoprirli progressivamente nei successivi 3 giorni. Verificare se la madre copre
il nido o imbocca e nel caso provvedere a mano. Per far continuare la cova nel
caso di abbandono, ed avendo effettuato lo spostamento nel tardo pomeriggio,
fate entrare la madre nel nido e chiudete l'imbocco del portanido con lo
sportellino realizzato.... lasciarli tranquilli (controllando discretamente!)
ricordarsi la mattina successiva all'alba di svegliarsi e togliere lo
sportellino "prigione" e verificare se la madre prosegue nelle cure
parentali.
Il decalogo dei novelli. (8) I) Convivenza:
I novelli possono convivere con entrambi i genitori se la madre
non li spiuma per costruire un nuovo nido, e se i novelli non
invadono il nuovo nido sporcando le nuove uova, saranno imbeccati
anche dalla madre per un ulteriore periodo fondamentale per
il loro sviluppo, inoltre è opportuno in presenza di gabbie
decenti che i novelli non vadino in voliera e restino nella stessa
gabbia (con o meglio senza separatore) fino allo svezzamento della
nidiata successiva, i novelle che vedono i genitori allevare una
covata proveranno anche loro ad imbeccare i fratellini più piccoli
ed in linea di massima l'anno successivo le femmine saranno ottime nutrici. II) Separazione: Nel caso di impossibile convivenza tra la madre che si predispone ad una nuova nidiata ed i novelli (cosa improbabile) e dovendo separare la prole, se la madre ancora non ha deposto il secondo uovo si dovrà dividere la gabbia con l'apposita griglia e mettere i novelli da una parte ed i genitori dall'altra, ma posizionando i posatoi da entrambi i lati alla stessa altezza e relativamente vicini in modo che i genitori possano imboccare I figli attraverso la grata. Se la madre avesse già deposto il secondo uovo la grata separerà da un lato maschio e prole e dall'altra la madre. vedi decalogo del nido punto VII III)
Varietà: I novelli sono ben predisposti ad assaggiare ogni tipo di
alimento è quindi questo il momento di abituarli ad alimentarsi
con un ventaglio il più ampio possibile di cibi, dal
riso anche quello soffiato (per cani) tritato in un macinacaffè al cous cous secco ...
agli estrusi V) Posizione: Posizionare in basso mangiatoie e beverini supplementari per velocizzare lo svezzamento dei nidacei. VI) Involo: il primo giorno d'involo spostare il nido in posizione bassa, questa strategia permetterà di facilitare il rientro nel nido e di abituare i pullus alla nuova posizione del nido in modo che e quando verrà posizionato il nuovo nido per la nuova cova, probabilmente i novelli non lo occuperanno! . VII) Riconoscimento:. Specialmente nel caso di allevamento da selezione, occorre poter maneggiare il meno possibile i canarini. Per riconosceli visivamente si possono inanellare con anellini supplementari in plastica colorata, in base ai criteri di inanellamento supplementari potremmo avere una visione ad esempio della linea genetica da cui derivano, o quali siano i genitori e/o di quale tempistica di covata siano. VIII) Sessaggio: La differente conformazione della parte esterna degli organi genitali appare in genere alquanto evidenziata anche nei nidiacei impiumati che non hanno ancora abbandonato il nido (tra i 14 e i 18 giorni di età); ciò consente l’individuazione del sesso prima dello svezzamento. Per osservare la conformazione della cloaca e delle piumette circostanti bisogna prendere in mano il canarino e soffiare leggermente e uniformemente sul suo basso ventre così da scoprire bene la parte da esaminare. Potrete inanellare ad esempio con anellini supplementari in plastica rossi i maschi. Il maneggiare i canarini provoca stress con conseguenze anche mortali. IX) Autonomia: I novelli si possono considerare svezzati quando TUTTA la nidiata mangia autonomamente all'incirca il 36 giorno dalla nascita, sarà apportuno trasferirli tutti insieme attendendo lo svezzamento dei ritardatari in una volieretta dove sia possibile effettuare veri voli per farli irrobustire! (Un volo vero è quello in cui i canarini utilizzano le timoniere per curvare e fare voli sospesi). X) Sessaggio: Non utilizzando la tecnica di sessaggio precoce, quando saranno nella voliera fargli sentire un canto registrato (scegliti il canto nella sezione) e fallo sentire, quando avrai individuato I maschi mettigli l'anellino di segnalazione del sesso maschile. Il maneggiare i canarini provoca stress con conseguenze anche mortali.
Il decalogo dell'allevatore in tempo di cove. (9) (a cura di Fausto - forum hobbyuccelli.it) I) Estro: L'estro è causato dalla quantità di luce che colpisce i fotorecettori dei canarini, non dalle frequenti visite dell'allevatore! II) Vitamina E: E' inutile dare vitamina E a maschi giovani ed in perfetta salute! III) Terapie: Se la vostra coppia è sana, terapie pre cova non hanno ragione di esistere! IV) Apprensione: Non siate troppo apprensivi, sono i vostri soggetti che decidono i tempi e non voi! V) Tranquillità: Sia che studiate o che lavoriate non potete certo passare tutto il giorno nel vostro allevamento, non assillate quindi i soggetti ma lasciateli tranquilli. VI)
Canto: Se il vostro maschio prima cantava a squarciagola
e poi una volta messo con la canarina ha smesso di rompervi
i timpani, la cosa è assolutamente normale. VII) Nido:. E' inutile preoccuparsi perchè la vostra canarina non ha ancora fatto il nido, quando ne sentirà il bisogno lo farà senza interpellarvi. Se dovesse deporre nel feltrino prendete della juta, mettetela nel nido e con l'aiuto di una lampadina ancora calda date forma alla juta dentro il nido. VIII) Spostamenti: Evitare di spostare la gabbia ogni volta che la canarina abbia iniziato a covare. IX) Tempi: I tempi dei vostri beniamini non necessariamente coincidono con i vostri, fatevene una ragione. X)
Accoppiamenti: Non
chiedetevi continuamente come mai il vostro maschio non abbia
ancora coperto la rispettiva femmina. O ci pensate voi (dubito
che la canarina apprezzerà le vostre attenzioni) o aspettate
che ci pensi lui (molto meglio!).
Il decalogo della muta. (naturale agosto / settembre - artificiale aprile / maggio). (10) I) Fotoperiodo: La muta come ogni altra variazione periodica dei canarini è indotta dalla diminuzione del fotoperiodo, I canarini sono dotati di un meccanismo di fotosensibilità molto delicato. Una volta raggiunto il fotoperiodo adeguato, questo deve essere mantenuto costante senza sbalzi, altrimenti una mancanza di luce o un fotoperiodo variabile costituirà uno stimolo per il blocco della riproduzione e l’induzione della muta Anche un fotoperiodo più lungo può causare un accorciamento del periodo riproduttivo ed una muta precoce. Una volta che inizia la muta termina immediatamente l’attività riproduttiva. Il fotoperiodo non deve superare le 17 ore di luce il giorno, potrebbe creare scompensi, in natura non esiste un fotoperiodo pari se non ai poli dove normalmente non ci sono canarini! Non provocate sbalzi di durata della luce se non volete trovarvi con i canarini in muta ovvero se vi fossero la cesserebbero. II) Quante: Le mute sono in realta due una a marzo e non coinvole le penne ma solo le piume ed una ad agosto che coinvolge penne e piume ed è la più debilitante. III) Grassi: In questo periodo è necessario un apporte di grassi si può aggiungere olio di mais o di girasole nella misura del 2% nel pastoncino o nella farina di mais (polenta) e camelina sativa contenente gli oli Omega 3 ed Omega 6. IV) Alimentazione: In questo periodo è necessario un apporte di proteine si può aggiungere il tuorlo d'uovo che fornisce proteine e che contiene lo zolfo ottimo per fissare la cheratina delle piume e la camelina sativa che ha alte quantità di proteine o altri alimenti con alto valore proteico. V) Temperatura: Durante la muta, nella stagione estiva la temperatura ambiente non dovrebbe scendere al di sotto dei 18° centigradi, altrimenti si profila il pericolo che un improvviso raffreddamento arresti il processo fisiologico in corso. VI) Fotosensibilità: I volatili in muta non gradiscono i raggi solari ed hanno bisogno di un ambiente tranquillo ed in lieve penombra. Il bagno va consentito purchè sia evitata anche la minima corrente d'aria. VII) Aria: Si consiglia di far usufruire i canarini di un regolare ricambio d'aria evitando aria stagnante e le correnti d'aria. VIII) Mancata: Tutti i canarini che non effettuano la muta ed appaiono in cattiva salute, vanno collocati in ambiente caldo (gabbia infermeria, od altro) e tenuti in penombra ed il più possibile tranquilli. IX) Debilitazione: La muta, impone all'organismo dei canarini uno sforzo particolare, che si verifica in un periodo immediatamente successivo allo sforzo già effettuato per la procreazione e lo svezzamento dei nidacei per cui è consigliabile un'attenzione particolare alla salute. Il 50% dei decessi dei canarini, avviene nel periodo della muta, non necessariamente per malattie prese in questo periodo, ma semplicemente perchè essendo un periodo in cui sono indeboliti, possono risentire anche di vecchi acchiacchi. X) Accorciare: Al termine della muta bisogna controllare la punta del becco e le unghie per accertare che non presentino lunghezza eccessiva, nel caso si spunta l'eccedenza con un tagliaunghie, per il becco tenendolo in modo che il taglio avvenga dai due lati e non da sopra a sotto, per le unghie ad almeno due millimetri dopo la fine della venuzza che si vede nell'unghia.
Il decalogo delle esposizioni. (settembre / gennaio). (11) I) Gabbie: Acquistare almeno 2 gabbie da esposizione per la tipologia di canarino allevato. II) Aggancio:
Posizionare
la gabbia da esposizione in modo tale che i novelli possano
trasferircisi dalla loro gabbia alla gabbia da esposizione
a loro piacimento. IV) Simulazione campo di gara: Portare la gabbia da gara con il canarino a spasso per la casa e se ci sono ospiti farli avvicinare, il campo di gara sarà una bolgia con innumerevoli visitatori che oltretutto non si limiteranno a guardare i vostri beniamini. V) Addestramento alla posizione: Provare a posizionare la vosta mano con il vostro palmo della mano rivolto in su ed avvicinarlo alla gabbia; normalmente la curiosità del canarino lo porterà ad ergersi sospettoso. altro metodo è quello di picchiettare con dolcezza la base della gabbia! Non stancate con le prove di esercizio il canarino, gli allevatori inglesi utilizzano un apposita "bacchetta" in bambù. VI) Trasportino: Dotate il trasportino (anche se la durata del trasporto dura meno del tempo legalmente stabilito per l'obbligatorietà) di una mangiatoia con i semi ed un altro contenitore per l'acqua inserendovi dentro un pezzo di spugna mediante questa soluzione, anche in caso di trasporto disagiato l'acqua per quanto si potrà versare, sarà sempre trattenuta dalla spugna ed il canarino avrà sempre l'acqua a disposizione. VII) Trasporto: Il trasporto sul campo di gara possibilmente eseguitelo nel tardo pomeriggio e se dovete utilizzare un convogliatore lasciategli i trasportini quanto più tardi è possibile, annotate su ciascuna gabbietta su un cartoncino fissato con del filo verde da giardinaggio se trattasi di stamm e nel caso di più stamm numerateli o altra categoria e quale tipologia di gabbia usare e se canarini di forma e posizione quali tipologie di posatoio utilizzare. VIII) Ingabbio & Sgabbio: Quando ingabbiate portatevi con voi delle fascette stringitubo da elettricista supplementari potrebbe verificarsi che siano terminate! per effettuare la chiusura delle gabbie ed un attrezzo per tagliare la parte eccedente della fascetta. Durante la caotica fase dello sgabbio, tenete d'occhio le vostre gabbie ed i vostri trasportini! è abbastanza facile che nella confusione qualche buontempone per sbaglio porti via oltre ai suoi volatili anche i vostri! IX) Luminosità: Se il posto assegnato nell'esposiizione fosse la prima fila superiore, dovrete controllare o far controllare giornalmente se il beverino viene utilizzato, può capitare che la prolungata ed alta luminosità ambientale provochi il caso che il canarino non beva! con conseguente morte del soggetto! Controllare il punteggio ricevuto il regolamento di gare e la classifica, chi la compila non è esente da errore così come i gudici. X) Quarantena: Mettere in quarantena i canarini che hanno partecipato alle mostre
Il decalogo delle patologie. (12) I) Diagnosi: è pressoché impossibile per un veterinario formulare una diagnosi certa soltanto sulla base di una descrizione soggettiva dell'allevatore, prendete con molto beneficio d'inventario le risposte a vostre domande fornite tramite forum; le risposte fornite tramite tale mezzo possono risultare valide in caso di patologie non gravi o come estremo tentativo in mancanza di altra soluzione ... e non per risparmiare il consulto veterinario. II) Specializzati: Ricordare che di veterinari specializzati per i canarini non ne esistono! Il corso di laurea specialistica in veterinaria aviaria non prevede lo studio di materie specifiche per gli uccelli d'affezione, ma SOLO nozioni sugli uccelli da reddito (piccioni, polli,struzzi, tacchini), potrete rivolgervi anche agli istituti zooprofilattici o alle cliniche universitarie specializzate in patologia aviare dove forse potrete trovare veterinari che avendo la specializzazione in medicina aviare, si dedicano per passione personale ai volatili d'affezione! III) Competenza ed intuito: Per far notare che occorre rivolgersi a persone competenti si trascrive una vicenda " Ricordo.. una strana moria di pullus, i cui primi esami presso l'Istituto di Patologia Aviare ..non evidenziavano nulla di patologico.... ma i decessi proseguivano... alla brava ricercatrice che seguiva il caso venne in mente di spellare le carcasse per esaminare lo stato dei muscoli ed evidenziò una netta distrofia muscolare di tipo carenziale, che curammo brillantemente somministrando un semplice integratore a base di vitamina E e Selenio. A volte infatti capita che alcune partite di semi siano state coltivate su terreni poveri dell'oligoelemento, se la dieta non è opportunamente supplementata, si scatena la forma carenziale... i miei pullus morivano perchè non riuscivano a farsi adeguatamente imbeccare dalle nutrici, in quanto fiacchi e con masse muscolari degenerate e per insufficienza respiratoria a causa della compromissione funzionale dei muscoli della respirazione." IV) Antibiotici: La parola significa contro la vita e di conseguenza abbatte terribilmente le difese immunitarie nel periodo seguente la somministrazione, NON ABUSARNE! oltretutto a casaccio! V) Tempi: Ci si accorge normalmente del cattivo stato di salute di un canarino in uno stato terminale della malattia anche in quanto per la sopravvivenza un canarino tenterà sempre di mascherare il proprio stato di debolezza per un basilare sistema di sopravvivenza ... sarebbe atttaccato da un rapace che troverebbe cibo facile! VI) Stress: Maneggiare i canarini provoca stress che puo causare il decesso dei nostri beniamini per infarto; un sovraffolamento delle gabbie o gabbie piccole o mancati separatori sui posatoi delle voliere, provocano ugualmente stress con conseguenze negative nell'allevamento e nella riproduzione. VII) Medicinali: Tu, ti prenderesti una medicina consigliata da un amico o invece ti rivolgeresti ad un medico o ad uno specialista in base alla gravità della malattia? faresti analisi approfondite? ... e perchè allora dovresti fidarti del consiglio di un "amico" che probabilmente ha curato per un'altra patologia forse simile alla patologia da te rilevata, ... ma tu non puoi chiedere al tuo canarino i suoi sintomi e tu non hai l'occhio esperto per distinguerli! I medicinali curano e NON prevengono, evitare di fornire medicinali preventivi (nel caso esistono gli integratori) Fornire con moderazione sostanze particolari a fini specifici o sostanze coloranti (per i Lancashire non è ammessa la colorazione!) VIII) Esami di laboratorio: Si ricorda che in caso di esami occorre seguire le apposite istruzioni... ad esempio ricerca coccidi ... foglio di carta argentata posto nel cassetto di fondo e raccolta delle feci per un periodo superiore alle 4 ore infatti i coccidi depongono uova in particolari orari del giorno.. si ricorda inoltre che alcuni patogeni decedono contestualmente alla morte dei canarini ad esempioiI Trichomonas responsabili della patologia dell'occhio gonfio dei canarini, quindi congelare gli uccellini per eventuale analisi nel giorno successivo, potrebbe non evidenziare tale tipologia di patogeni. IX) Prescrizioni: Se un veterinario prescrive ad esempio 10 gocce del medicinale "xxx" darne di meno credendo di arrecare meno danni provoca l'effetto contrario in quanto ad esempio il dosaggio insufficiente potrebbe creare una situazione di resistenza antibiotica, mesesima situazione si verifica in caso di diminuzione dei giorni prescritti di cura o di sovradosaggio con pericolo di avvelenamento e morte in alcuni casi. X) Fotosensibilità: Le vitamine sono sensibili alla luce (sono normalmente conservate in bottiglie scure) fate attenzione che non siano esposte ai raggi del sole. Le vitamine si distinguono in liposolubili (si sciolgono nei grassi)e idrosolubili(che si sciolgono nell'acqua) le vitamine liposolubili sono,A,D,E,K. le vitamine idrosolubili sono, gruppo B.(B1,B2,B6,B12, acido folico,acido pantotenico, PP,H) e vitamina C. Articolo realizzato con la collaborazione di Dony, Fausto, Tex ... a cui vanno i nostri ringraziamenti. © C.I.C.L. © Prima edizione scheda 07/01/2007 aggiornamento 21/02/2009 |
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